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Trigon Invertitore di fase

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IN VENDITA A: San Benedetto Del Tronto (Ascoli Piceno)
CODICE ANNUNCIO: 94482
PREZZO RICHIESTO: € 130,00
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Trigon Invertitore di fase
Inserito IL 27/6/2011 da FRANCO di San Benedetto Del Tronto (AP):
Vendo invertitore di fase della Trigon. Molto spesso alcuni particolari vengono trascurati, e nel tentativo di migliore il suono, si spendono cifre astronomiche in cavi ed altro. L’invertitore serve a “scambiare” la fase come fareste Voi invertendo i cavi dei Vostri diffusori, una prova molto semplice che potrebbe rivelare inaspettate ed entusiasmanti sorprese. Moltissime case discografiche, circa una novantina, tra cui, solo per citarne alcune: Deutsche Grammophon, Capitol, MCA, Epic, Impulse, Decca, RCA, L’Oiseau-Lyre, Motown Records incidevano in polarità invertita. Con questo apparecchio sarete in grado, tramite un pulsante (Verde = fase normale / Rosso = fase invertita), di risistema i giusti parametri della registrazione. L’oggetto è in condizioni pari al nuovo, senza imballo e manuale. L’invertitore di fase è dotato,tra l’altro, di l’alimentazione separata.
Note tratte dalla rivista Audiophile Sound a firma Pierre Bolduc:
Otto modi per migliorare il suono del vostro impianto - parte prima: la polarità assoluta

“Tre o quattro anni fa la prima parte della nostra dimostrazione al Top Audio era dedicata a otto modi che consentono di migliorare il suono di un impianto. Durante i cinque giorni della fiera milanese sono stati effettuati diversi test e, tra i nove o dieci CD sottoposti all’esame della polarità, almeno cinque apparivano in polarità invertita.
Come si traduce questo fatto in termini sonori? Prima di tutto va detto che, a meno che non sappiate che una determinata incisione presenta una qualità sonora migliore con la polarità invertita, è difficile immaginare che spesso il suono può essere migliorato semplicemente invertendo i poli positivi e negativi dei due diffusori. Spesso si ritiene che il suono di un disco è quello che si ascolta: probabilmente un po’ rigido nel registro medio-acuto, forse con un palcoscenico sonoro proiettato leggermente in avanti e magari con bassi troppo poco consistenti. Il problema consiste principalmente nel fatto che sul mercato discografico odierno esistono molte registrazioni di qualità quanto meno precaria, per esempio dal suono compresso, bilanciati in maniera approssimativa o poveri sotto l’aspetto della definizione tonale, i cui difetti potrebbero anche essere imputati a un ingegnere del suono dalla luna storta o a una casa discografica non diventata famosa per la qualità della riproduzione sonora dei propri prodotti. Nella maggior parte dei casi non ve ne rendereste nemmeno conto.
In ogni caso, se provate a invertire le polarità, nel cinquanta per cento dei casi noterete un netto miglioramento della qualità sonora.
Come dimostrato al Top Audio, i principali miglioramenti che si possono ottenere riguardano soprattutto la riproduzione del palcoscenico sonoro (che appare proiettato meno in avanti), le alte frequenze (meno in primo piano e più ricche) e l’estensione delle basse frequenze (con un registro grave più profondo e intonato). Nel corso di ciascuna dimostrazione è stato interessante notare quante persone presenti in sala si sono messe a sorridere nel momento in cui ho invertito la polarità in una vecchia registrazione della Decca (contenente una silloge di lavori della famiglia Strauss registrati nel 1957), in un disco della EMI/HMV uscito verso la metà degli anni Settanta (con la Sesta Sinfonia di Dmitri Shostakovich eseguita dalla London Symphony Orchestra diretta da André Previn) e in un paio di registrazioni della RCA. In effetti, la maggior parte delle principali case discografiche incidevano in polarità invertita tra cui Deutsche Grammophon, Capitol, MCA, Epic, Impulse, Decca, RCA, L’Oiseau-Lyre, Motown Records, eccetera. La lista completa (comprendente circa novanta case discografiche) è riportata nell’articolo pubblicato sul numero 21 di AS (ottobre 2001) HIFI PLUS: LA POLARITA ASSOLUTA: LA CHIAVE DEL SUONO PERFETTO, con la precisa indicazione della loro ‘polografia’. Naturalmente bisogna frenare i facili entusiasmi. Per esempio, non credo che tutti i dischi della Decca siano stato registrati con la polarità invertita. In ogni caso, se ascoltando i vostri dischi preferiti, invertite il polo positivo dei due altoparlanti con quello negativo, c’è una grande probabilità che un disco che ritenevate di qualità audiophile suonerà ancora migliore. Un visitatore che ho incontrato diverse volte nel corso della manifestazione milanese mi ha detto che cambiare le impostazioni di polarità gli aveva fatto scoprire che negli ultimi dieci anni aveva ascoltato le sue incisioni audiophile preferite... non in polarità assoluta! Nel complesso si tratta di un test che vale la pena di fare e che oltretutto non costa nulla.
Vorrei fare notare che quattro anni fa non c'era invertitore di fase sul mercato. L'uso nel mio sistema. Spesso i risultati sono sorprendente.”
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