Le Proac Response 2.5 sono dei diffusori che hanno avuto un buon gradimento da parte degli appassionati. Sono casse acustiche inglesi da pavimento con un reflex posteriore posto a circa 70 cm di altezza con un woofer da 18 cm in carta impregnata in fibra di carbonio ed un tweeter da 2 cm realizzato da Scan-Speak posizionato verso il centro del palcoscenico per ridurre gli effetti dei riflessi sulle pareti laterali. Costavano nel 1999 più di nove milioni di lire. C'è un buon crossover a nove elementi montato su una speciale scheda in fibra di vetro con saldature effettuate su entrambi i lati. I terminali dei diffusori sono rodiati, prevedono il bi-wiring, sono finemente lavorati e sono fissati direttamente alla scheda creando un contatto fisico ed elettrico su entrambi i lati della scheda in quanto saldati a foro passante. L’estensione sulle basse frequenze è notevole. Si misura un range piuttosto lineare entro ± 2dB da 250 Hz fino a 31,5 Hz! Scendendo a -3dB si arriva a 25Hz e a –7dB a 20Hz. C’è un sacco di energia udibile e palpabile a 20 Hz. E il tutto da un mobile di dimensioni contenute (106 x 21 x 25 cm) Questi sono diffusori con un forte impatto viscerale: bassi articolati e profondi con una transizione aggraziata e fluida verso le medie e le alte frequenze. E non compare mai la sensazione che l’ottenimento delle ottave inferiori vada a scapito della chiarezza dei medi, la dinamica è buona e la qualità timbrica è notevole. Se ascoltiamo la ristampa di Classic Records di Mussorgsky's Pictures at an Exhibition (Living Stereo LSC-2201) alcuni grandi colpi di tamburo si presentano in condizioni realistiche da sala da concerto, con i timpani strettamente concentrati sul palco, riprodotti in modo pulito e con grande autorità. Si percepisce sia il suono delle pelli che il riverbero risultante. Il tutto senza confusione, tensione o appannamento dei toni medi. In breve, in una stanza di piccole e medie dimensioni, situazione da destinare a questi diffusori, si possono ottenere prestazioni tattili delle basse frequenze di appannaggio a diffusori ben più grandi. Il progetto è riuscito per l'equilibrio generale che segna 10 dieci punti su dieci. E a detta di diversi recensori le 2.5 sembrano le Proac più equilibrate in assoluto, almeno fino alla data di loro produzione nel 2005. Anche il pianoforte è realistico e non pare una registrazione. C'è la giusta miscela di tavola armonica, legno, archi e martelli di feltro, di transienti percussivi dinamici e toni sostenuti. Si crea un pianoforte credibile nella sala di ascolto. Le 2.5 creano un palcoscenico solido come una roccia con immagini individuali tridimensionali carnose e fanno un ottimo lavoro nello scomparire. Offrono una dinamica eccezionale, una risposta in frequenza straordinariamente ampia e un palcoscenico sonoro ampio e aperto. Per il progettista Stuart Tyler, l'obiettivo era creare un diffusore "emotivo". Come lui ha scritto, il vero test finale è riprodurre bene gli ultimi otto minuti della Seconda Sinfonia di Mahler: suonare la "Resurrezione" con le 2,5 deve fare venire un groppo in gola e una lacrima agli occhi. Cosa che puntualmente avviene. Ben tenute, con imballi originali. Articolo in conto vendita.
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